Gela. E’ più di una semplice schermaglia politica, interna alla maggioranza del sindaco Lucio Greco. Il consigliere comunale di Forza Italia Carlo Romano mette in discussione l’intera strategia dell’amministrazione, almeno sul tema dell’agricoltura. Lo fa dopo la riunione che il sindaco Lucio Greco ha avuto, nel tentativo di trovare una soluzione al taglio degli uffici della condotta agraria. Romano parla di un comparto, fondamentale per le sorti dell’economia locale, lasciato al proprio destino, nonostante esista un assessorato, affidato a Cristian Malluzzo. “In città, l’agricoltura sopravvive solo per i sacrifici di alcuni imprenditori, un settore dove è palese l’assenza delle istituzioni – dice Romano – pensare ad un indotto con cinquemila lavoratori, che non ha riferimenti comunali, non c’è una sede dell’assessorato all’agricoltura, ma solo una stanza. Nelle campagne, non c’è acqua, non ci sono strade interpoderali, che sono state distrutte. Le infrastrutture sono inesistenti e manca sicurezza. Non vengono valorizzate le tipicità del territorio. Non c’è un mercato ortofrutticolo distrettuale. Fa strano che ci si meravigli che gli uffici della condotta agraria sono chiusi e fa strano sentire della disponibilità di questa amministrazione a fornire locali alternativi”. Il forzista è netto nella critica, descrivendo un’amministrazione ferma, senza grandi idee da mettere a disposizione del comparto. “Un recente studio di Coldiretti spiega che la Sicilia è al primo posto tra le Regioni italiane per la creazione di nuove imprese agricole under 35. Gela, invece, è all’ultimo posto. Di questo bisogna parlare – aggiunge – di quali azioni l’amministrazione sta mettendo in campo per colmare le criticità sofferte dai nostri imprenditori e da chi vorrebbe investire sul territorio”. Il consigliere è anche piuttosto ironico, richiamando il ruolo degli esperti e dei consulenti del sindaco. “Forse – conclude – ci vuole un altro super consulente. Aspettiamo”.
Romano mette da parte la prudenza politica, magari finalizzata ad una certa salvaguardia degli equilibri dell’alleanza, e sferza l’amministrazione, considerata del tutto impreparata a gestire gli interventi per il comparto agricolo, che semplicemente non ci sono. Probabilmente, avrà inciso anche il fatto che la decisione sulla riorganizzazione degli uffici della Condotta agraria sia stata addebitata al governo regionale e ad un assessore in quota Forza Italia. Quando vengono tirati in ballo i tagli, tutti si mettono in guardia.