Pasti portati via da mensa dell’ospedale, tra ipotesi c’è peculato per operatori Asp

 
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Gela. Non ci saranno misure cautelari, almeno in questa fase. Proseguono comunque le indagini sulle presunte irregolarità che si sarebbero verificate nella gestione dei pasti e dei viveri della mensa dell’ospedale “Vittorio Emanuele”. I giudici del riesame non hanno accolto l’appello avanzato dai pm della procura, che chiedevano appunto l’emissione di misure nei confronti di diversi coinvolti. Sarebbero oltre trenta gli indagati. Tra le contestazioni mosse, ci sarebbe quella di peculato, per i dipendenti Asp. Si ipotizza invece il furto, nel caso degli operatori di società esterne. I pm della procura e i carabinieri, dopo una lunga attività di verifica, pare con intercettazioni e riprese video, avrebbero scoperto che pasti preconfezionati e alimenti di diverso tipo venivano portati via dagli operatori del nosocomio, tutto a danno dell’Azienda sanitaria. Tra i fatti ricostruiti dagli inquirenti, ce ne sarebbero alcuni che coinvolgerebbero anche medici dell’ospedale. Secondo i magistrati che stanno portando avanti l’inchiesta, c’erano le condizioni per arrivare all’emissione di misure cautelari.

Il gip non ha accolto le richieste e anche i giudici del riesame, senza entrare nel merito, hanno ritenuto che l’inchiesta possa proseguire nonostante tutti gli indagati siano a piede libero. Le difese sembra abbiano respinto ogni contestazione, escludendo qualsiasi rischio di reiterazione del reato. Due anni fa, i carabinieri arrestarono due dipendenti di un’azienda esterna, che in quel periodo si occupava della mensa dell’ospedale. Vennero trovati con scorte alimentari, portate via dalla struttura di via Palazzi.

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