Gela. Assolti a conclusione di un lungo dibattimento. Lo sversamento all’isola 24. Questa la decisione assunta dal giudice Fabrizio Molinari nei confronti dell’ex amministratore delegato di raffineria Eni Bernardo Casa e dei tecnici Salvatore Losardo e Gaetano Lauria. Erano accusati di danneggiamento e di non aver adottato tutte le necessarie misure per impedire lo sversamento dalla vasca Gibellato che si verificò in fabbrica nel novembre di cinque anni fa. Stando alle accuse mosse dai magistrati della procura, i reflui di scarto fuoriusciti dalla vasca avrebbero raggiunto anche un’area sottoposta a vincoli sic e zps. I legali di difesa dei tre imputati, gli avvocati Gualtiero Cataldo, Piero Amara e Vincenzo Vitello, hanno contestato la ricostruzione fornita in aula dal pubblico ministero Antonio D’Antona. “Lo stabilimento Eni – ha precisato lo stesso Amara – si basa su una complessa organizzazione fatta di deleghe. Non si può pensare ad una responsabilità dell’amministratore delegato davanti alle presunte perdite di una vasca”. Lo sversamento ricostruito a seguito delle indagini svolte dai militari della capitaneria di porto si sarebbe verificato nell’isola 24. “Lauria – ha ammesso il legale Vincenzo Vitello – è un semplice operatore che si limita a eseguire le indicazioni fornite dai tecnici della fabbrica”. Già alla scorsa udienza, proprio il pm Antonio D’Antona aveva chiesto la condanna per i tre imputati mentre l’avvocato Gualtiero Cataldo, difensore di Losardo, aveva insistito per l’assoluzione del suo assistito. Nove mesi di detenzione erano stati indicati per l’ex amministratore delegato Bernardo Casa, sei mesi per Losardo e tre, invece, per Gaetano Lauria. Richieste che, in base al dispositivo letto in aula dal giudice Fabrizio Molinari, non hanno trovato accoglimento. Sia lo stesso Casa che Salvatore Losardo avevano già provveduto a versare un’ablazione rispetto ad uno dei capi d’imputazione che, di conseguenza, è venuto meno. Nel procedimento, parti civili si sono costituti sia l’ente comunale sia quello provinciale.
Comune e Provincia parti civili. Gli avvocati Giovanna Zappulla e Giovanna Miceli, nel corso dell’intero dibattimento, hanno sottolineato come sussistessero responsabilità nei confronti degli imputati che sarebbero stati a conoscenza dei problemi tecnici della vasca Gibellato. L’inchiesta che portò al dibattimento davanti al giudice Molinari partì proprio dai fatti del novembre di cinque anni fa, estendendosi ai controlli effettuati nell’area circostante all’isola 24, sottoposta a vincoli di tutela sic e zps. I magistrati della procura ritennero che i reflui sversati avrebbero danneggiato anche zone limitrofe ai recinti fiscali dello stabilimento Eni di contrada Piana del Signore. Una linea contestata dalle difese che hanno scelto di far testimoniare in aula anche un loro perito di parte.