Condanne per bancarotta, titolari aziende pronti a ricorso: “Andremo in Cassazione”

 
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Gela. La sentenza che ha confermato la condanna per bancarotta fraudolenta, imposta all’imprenditore Paolo Bordieri e alla moglie Grazia Morselli (che collabora nelle attività aziendali), verrà impugnata in Cassazione. Lo preannuncia l’avvocato difensore, il legale Cesare Borrometi. Per la difesa, infatti, la sentenza di conferma emessa dalla corte nissena (della quale abbiamo dato notizia) si limita solo “a confermare una sentenza che considerava distratte le somme ascritte al passivo dei fallimenti della ditta “Auto Bordieri di Bordieri Paolo” e della s.r.l. “Moto Bordieri”, laddove il passivo fallimentare è in maggior parte costituito da mutui erogati ed insoluti che generano obbligazioni civili e non responsabilità penali”, spiega in una nota il legale.

A Bordieri è stata imposta la condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione, mentre a Morselli a quattro anni. Secondo le accuse, avrebbero distratto fondi dalle società per sottrarle alle curatele fallimentari, parti civili nel giudizio con i legali Filippo Spina e Giuseppe Condorelli. “Il ricorso per Cassazione, che sarà presentato non appena saranno depositate le motivazioni della sentenza della Corte territoriale di Caltanissetta, sarà mirato a scardinare l’impianto accusatorio fondato su una inammissibile equiparazione del passivo fallimentare ad una acritica distrazione, laddove tutti i fornitori dei soggetti falliti risultano regolarmente ed integralmente soddisfatti tanto che, fatta eccezione per un credito di poco più di 10.000 euro, non si sono insinuati al passivo. Si confida che il terzo grado di giustizia possa rendere ragione ai due prevenuti con riforma della sentenza della Corte d’Appello di Caltanissetta”, conclude il legale degli imputati.

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