Gela. “Dalla droga sequestrata sarebbe stato possibile ottenere più di 180 dosi di hashish e almeno 40 di marijuana”.
La droga nella sua abitazione. Ad ammetterlo, davanti al giudice Chiara Raffiotta, è stata un tecnico dell’Asp provinciale chiamata ad analizzare proprio la droga sequestrata all’interno dell’abitazione di un giovane operaio, Carmelo L. Si trova sotto processo per rispondere della detenzione di quelle sostanze scoperte durante un controllo effettuato dagli agenti di polizia del commissariato. L’esperta ha risposto alle domande del pubblico ministero e a quelle del difensore dell’imputato, l’avvocato Salvo Macrì. I magistrati della procura, infatti, ipotizzano che la droga nascosta in casa più che al consumo personale fosse destinata allo spaccio in città. Una ricostruzione contestata dalla difesa dell’operaio che ha cercato di fare leva sull’analisi dei quantitativi finiti sotto sequestro. La decisione potrebbe arrivare già alla prossima udienza.