Gela. Questa mattina, anche all’ospedale “Vittorio Emanuele”, sono iniziate le vaccinazioni per gli ultraottantenni. Nel nosocomio di Caposoprano, gli utenti si sono recati al secondo piano della struttura, dove è stato allestito il punto per le operazioni condotte dai sanitari. Particolari che il sindacato ritiene però poco adeguati e soprattutto in contrasto con le esigenze di sicurezza, a tutela dei pazienti e degli operatori, che si muovono tra i reparti dell’ospedale. “Le notizie di gravi criticità emerse sulle procedure di vaccinazione e sui luoghi scelti per effettuarle nel presidio ospedaliero di Gela e al “Sant’Elia” di Caltanissetta ci allarmano e servono interventi mirati a tutelare la cittadinanza – dicono il segretario confederale della Cgil Ignazio Giudice e quello della Fp-Cgil Rosanna Moncada – al “Sant’Elia” le vaccinazioni vengono effettuate al primo piano, che è un punto di passaggio per neurochirurgia, per il centro trasfusionale, per virologia e anatomia patologica, nonché cardiologia Utic ed emodinamica. Al “Vittorio Emanuele”, si tratta dei locali al secondo piano, dove è collocata l’unità complessa di chirurgia generale-senologia Breast-Unit, che ancora risulta accorpata ad ortopedia. Il continuo passaggio e la sosta di soggetti in aree dedicate esclusivamente alla degenza, costituisce un potenziale pericolo, che deve essere assolutamente scongiurato”.
Secondo i sindacalisti, le vaccinazioni devono essere effettuate in strutture all’esterno degli ospedali. Anche per queste ragioni, è partita una richiesta indirizzata al direttore generale dell’Asp. “Gli ospedali sono luoghi ad alto rischio per le infezioni correlate all’assistenza, in più i percorsi all’interno dei locali delle strutture, se non ben definiti, rappresentano un potenziale pericolo di contagio. Per le procedure relative ai tamponi e alle vaccinazioni – continuano – si devono assolutamente trovare locali idonei al di fuori dei presidi ospedalieri. Abbiamo chiesto al direttore generale dell’Asp di intervenire e provvedere al più presto perché la sicurezza degli operatori e dei cittadini che dovranno vaccinarsi è assolutamente prioritaria, come è indispensabile restituire al più presto alla cittadinanza la piena funzionalità di tutti i servizi. In queste settimane, la Cgil ha più volte sollecitato l’urgenza di intraprendere una campagna vaccinale massiccia per tutti i lavoratori, ma il sistema sanitario deve sostenere il piano vaccinale, con un’organizzazione che tuteli la sicurezza di tutti i cittadini e soprattutto dei malati”.