Gela. Ottenne una licenza per costruire un complesso edilizio in città ben trentacinque anni fa.
Gli interessi da pagare. I lavori, però, vennero sospesi, otto anni dopo, per tre volte dai tecnici del municipio, facendo slittare i contratti già conclusi dal proprietario dei terreni. Così, nonostante i quasi quarant’anni trascorsi, la controversia tra il titolare delle aree e Palazzo di Città non si è ancora conclusa. Dopo un doppio giudizio negativo per il proprietario, con vittoria dei legali del comune: la corte di cassazione ha ribaltato tutto. E’ stato riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni e il giudizio è finito davanti alla corte d’appello di Caltanissetta che ha ribadito le posizioni espresse dai giudici romani. Il risarcimento spetta al proprietario con tanto d’interessi da calcolare fin dal 1990. Insomma, una sentenza parecchio “salata” per Palazzo di Città che, a sua volta, ha deciso di opporsi. La questione ritornerà in Corte di cassazione. A distanza di trentacinque anni, quindi, quei cantieri rischiano di costare cari alle casse dell’ente.