Gela. “Il Prg attuale è già vecchio e regola male”. L’architetto Francesco Salinitro, che quando era assessore all’urbanistica nell’ex giunta Messinese riuscì a chiudere un iter infinito con l’approvazione definitiva del piano regolatore generale, è convinto che sia necessario andare oltre lo strumento in vigore. “Il prg era già vecchio anche quando lo approvammo – dice – però, siamo andati avanti perché era necessario avere un punto di riferimento, dopo decenni. Ora, va aggiornato. Penso sia necessaria una grande variante, da calare nel piano attuale, oppure rivederlo del tutto”. L’architetto sta partecipando alla fase costitutiva di “Mezzogiorno federato” e due anni fa ha sostenuto il sindaco Greco, decidendo insieme agli altri “civici” di indicarlo come candidato. I rapporti politici con l’avvocato non sono più quelli di un tempo e Salinitro ha spesso sottolineato come l’amministrazione si stia allontanando dal programma originario. “Tutti questi aspetti li abbiamo indicati nel programma e più volte ho chiesto al sindaco di valutarli – aggiunge – spesso mi sembra che nessuno voglia veramente comprendere. Nel prg manca una prospettiva di sviluppo futuro del territorio. Il fatto che il piano sia decisamente vecchio causa una serie di problemi pratici”. Salinitro ricorda come anzitutto andrà adeguato ai contenuti del Puc e giudica azzardato l’aver cassato l’area destinata all’aeroporto. “Se si vuole uno sviluppo complessivo, a partire dalla portualità – dice ancora – serve una visione differente. Non si può pensare di avere un’area industriale ex Asi ferma a cinquanta anni fa o di perdere altre aree. Bisogna tenere sotto controllo i processi di sviluppo del territorio”. L’idea dell’ex assessore è rivolta ai piani di governo del territorio, ritenuti molto più attinenti alle esigenze odierne. “Sono molto diffusi in Lombardia e per ragioni professionali ho avuto modo di lavorare sui Pgt, che spesso sono collegati direttamente ad un sindaco e alle priorità urbanistiche previste dalla sua amministrazione”, aggiunge. Salinitro traccia i potenziali interventi sull’attuale prg, partendo dalla nuova legge urbanistica. “Nella normativa ci sono principi che non sono assorbiti nell’attuale prg – dice ancora – il concetto di compensazioni, che vadano ad arricchire con nuovi servizi il territorio, è uno dei punti fondamentali. C’è poi l’incentivazione per consentire la riqualificazione di aree degradate, attirando investitori e privati con una serie di agevolazioni. Infine, la nuova legge urbanistica propone la perequazione, dando a tutti la stessa possibilità di costruire. La nuova disciplina urbanistica, non assimilata nell’attuale prg, dà a tutti le stesse possibilità e sicuramente nessuno ci perde”. L’architetto, sugli interventi alla disciplina dell’attuale prg non fa tatticismi.
“Se ci sono le condizioni per una profonda revisione o per una grande variante? E’ una questione di volontà politica”, spiega ancora. Ad inizio settimana, durante il question time in consiglio comunale, è riemerso l’eterno caso dell’area di Manfria. Il presidente della commissione consiliare urbanistica Giuseppe Morselli ha fatto capire di non essere d’accordo con la qualificazione a verde agricolo, che impedisce anche eventuali opere di riqualificazione. L’assessore Giuseppe Licata ha preannunciato di “voler mettere mano sulla questione Manfria”. “Manfria deve essere il fiore all’occhiello della città, in termini turistici – dice ancora Salinitro – per ora, non lo è. Non sono favorevole a varianti che possano toccare singole porzioni del territorio. C’è bisogno di una pianificazione generale, altrimenti potrebbe montare il sospetto di avere interessi su un’area della città piuttosto che su altre. Fare una variante solo su Manfria è limitativo e complesso”.