Gela. Si sarebbe dovuto trovare, ogni giorno, tra le stanze del servizio di medicina legale dell’Asp in via Venezia.
In realtà, almeno stando alle accuse mosse dai magistrati della procura e ai pedinamenti effettuati dai carabinieri, si sarebbe tranquillamente recato a fare la spesa, a controllare lo stato della propria automobile in un’officina meccanica e al bar insieme alla moglie. Tutto durante l’orario di lavoro. Un dipendente dell’Asp attualmente in servizio si trova sotto processo e deve rispondere di truffa. “Lo abbiamo seguito – ha spiegato uno dei carabinieri sentiti in aula davanti al giudice Chiara Raffiotta – per almeno una settimana. Si presentava negli uffici di via Venezia e, dopo qualche minuto, iniziava il giro. Lo abbiamo visto dirigersi in un supermercato, in alcuni negozi per effettuare acquisti, nell’officina di un meccanico e anche nella zona di via Parioli a Caposoprano”.
“Lo faceva solo per ragioni di servizio”. La difesa dell’imputato, rappresentata in aula dall’avvocato Giuseppe Nicosia, punta tutto sugli spostamenti legati solo a ragioni di servizio. “Gli spostamenti dall’ufficio di via Venezia – ha precisato il legale – erano legati ad esigenze di lavoro. Non a caso, il mio assistito si recava in zone dove sono presenti altri uffici dell’Asp. In quello dove presta servizio, infatti, mancano i messi e i dipendenti, spontaneamente, effettuano attività che non gli dovrebbero neanche competere”.
Sentiti due responsabili dell’Asp. Alle domande poste dal pubblico ministero Pamela Cellura hanno risposto anche il responsabile del distretto sanitario locale Giuseppe Piva e quello dell’unità di medicina legale. Entrambi hanno confermato che, in alcuni casi, i collaboratori amministrativi si assentono dagli uffici per effettuare consegne in altre zone della città a causa della mancanza di messi, sempre però dietro autorizzazione. Le uscite dell’imputato, almeno stando alle accuse, sarebbero state ripetute e non giustificate. L’azienda sanitaria provinciale si è costituita parte civile. Proprio il dipendente finito sotto processo dovrebbe essere sentito alla prossima udienza fissata per il 19 maggio.