Gela. Scippava della pensione gli anziani. A sorprenderlo furono le telecamere del sistema di videosorveglianza collocate all’interno del perimetro urbano.
Ieri, il disoccupato quarantasei anni, Antonio Schembri, giudicato con il rito abbreviato, è stato condannato a 4 anni e 3 mesi di reclusione. Il giudice del tribunale dell’udienza preliminare, Fabrizio Molinari, ha deciso di adottare una pena più pesante rispetto a quella chiesta dal pubblico ministero. Il difensore di fiducia dell’arrestato, l’avvocato Maurizio Scicolone, aveva chiesto il minimo della pena davanti alla confessione del suo assistito. Infatti, Antonio Schembri, aveva ammesso i fatti contestatigli che sfociarono nell’arresto. Il disoccupato aveva scippato due pensionati. Gli episodi risalgono all’estate di due anni fa. L’uomo aveva preso di mira due anziani nella zona adiacente la posta centrale e in via Australia, nel quartiere Giardinelli. Nella colluttazione riuscì a rubare sia le pensioni ritirate dai malcapitati presso l’ufficio postale che alcuni preziosi in oro. Prima di fare perdere le proprie tracce, allontanandosi per le vie circostanti, il quarantaseienne Antonio Schembri, era riuscito a scippare collane e braccialetti indossati dalle sue vittime. La ricostruzione dei due scippi contestati a Schembri, avvenne grazie alle registrazione delle telecamere del sistema di videosorveglianza urbana. Le indagini condotte dai carabinieri permisero, rapidamente di risalire al rapinatore. Schembri venne arrestato nell’ottobre 2013 dai militari dell’arma della caserma di via Venezia. Lo stesso ammise le sue colpe, accettando di essere giudicato con il rito abbreviato. Il pubblico ministero, Lara Seccaccini, aveva chiesto una condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione. Ieri, invece, il giudice del tribunale dell’udienza preliminare, Fabrizio Molinari, ha validato una pena ancora più pesante. Allo stato attuale, il quarantaseienne Antonio Schembri, si trova agli arresti domiciliari.