Gela. L’illuminazione pubblica ai privati, caso chiuso? Documentazione arrivata a Palazzo di Città.
Dopo la bufera giudiziaria che ha investito alcuni degli ex vertici societari della cooperativa emiliana Cpl Concordia, finiti al centro di una maxi inchiesta per presunte tangenti, a Palazzo di Città sono arrivati tutti i documenti che mettono al sicuro l’appalto.
La coop, infatti, in un raggruppamento temporaneo d’imprese con la ravennate Consorzio cooperative costruzioni e la gelese Coge impianti, ha acquisito la gestione del sistema d’illuminazione pubblica in città per i prossimi vent’anni. Un appalto da circa quaranta milioni di euro. L’avvio dell’inchiesta e l’arresto dell’ex presidente della Cpl Roberto Casari sembravano poter condurre a una possibile rescissione.
Nulla di tutto questo, però. Negli uffici di Palazzo di Città sono pervenuti tutti i documenti,inoltrati dai funzionari della cooperativa, destinati ad accertare l’attuale composizione societaria del gruppo che non annovererebbe nessuno degli attuali indagati nell’inchiesta avviata sulle presunte tangenti al comune d’Ischia.
Lo stesso sindaco Angelo Fasulo, a qualche ora di distanza dalla notizia degli arresti, aveva escluso possibili conseguenze sulle sorti dell’appalto. “Si tratta di fatti che non hanno nulla a che spartire con l’appalto assegnato per l’illuminazione pubblica in città – confermò Fasulo – il rapporto proseguirà. Parliamo di una delle più grandi cooperative d’Italia che, peraltro, fa parte di un raggruppamento insieme ad altre società”.