Gela. L’amministrazione comunale ha stanziato 45 mila euro per inviare 15 mila notifiche di accertamento di pagamento delle tasse Imu e Tarsu. Le stesse, adesso, rischiano di andare in prescrizione.
Avvisi recapitati ma mancano la notifica. Il servizio affidato ad una ditta privata dal Comune prevede, infatti, il solo invio della nota. Gli operatori privati hanno onorato l’impegno, recapitando o lasciando nei pressi delle abitazioni un avviso a presentarsi presso gli uffici di via Francesco Crispi. Manca però un accertamento di notifica, prima di adesso garantito dai messi comunali. Il servizio, che assicura un risparmio di 5 mila euro alle casse del Palazzo di Città, non prevede nemmeno l’invio della raccomandata con ricevuta di ritorno. Dettagli che rischiano di sancire il fallimento dell’invio delle notifiche di pagamento dell’Imu e della Tarsu ai cittadini.
L’ufficio riapre solo il 7 gennaio. Ad aggravare la situazione, la chiusura dell’ufficio di via Crispi la cui riapertura è fissata solo per il 7 gennaio. Anomalie che hanno mandato in confusione molti cittadini. Tanti altri potrebbero anche ignorare o non riconoscere l’invio della notifica. Le prime lamentele sarebbero arrivate dai residenti delle contrade di Roccazzelle, Femmina Morta e della frazione balneare di Manfria. Nessuno di loro avrebbe ricevuto la notifica. Il dirigente del settore Tributi, Simonetta Guzzardi, intervenuta sulla questione del pagamento della tassa sui rifiuti (Tari) aveva ammesso che su trentaduemila cartelle di pagamento recapitate molte sono tornate indietro. Un disagio che potrebbe avere ripercussioni sulle casse del Comune già colpito dai cinquemila evasori della Tari, stimati dalla dirigente del settore Tributi.