Gela. Bisogna ripartire dal rilancio del territorio, superando la stasi, che non è solo economica. Il segretario provinciale del Pd Peppe Di Cristina, mettendo da parte l’aspetto più marcatamente politico, fa comunque capire che anche dalla Regione non arrivano i segnali attesi. La sanità è già un primo campanello d’allarme. “Abbiamo assistito ad una gestione superficiale e lacunosa da parte della giunta regionale sul piano dei controlli sui comportamenti dei cittadini, sulla pianificazione dei trasporti, del tracciamento dei contagi e soprattutto sulla gestione delle strutture ospedaliere. Le vicende di Caltanissetta e Gela, le inadeguatezze dell’Asp provinciale, sono purtroppo un esempio evidente e su queste il Pd nisseno è intervenuto con assoluta fermezza, tramite i circoli, i suoi organismi dirigenti e grazie al lavoro costante di amministratori locali, come Annalisa Petitto – dice – il prezzo delle inefficienze di questi mesi lo hanno pagato e lo stanno pagando le donne e gli uomini della nostra Regione”. Più che chiaro è l’affondo politico verso una gestione amministrativa, che nella sanità locale sa soprattutto di centrodestra, quello espresso dalla giunta Musumeci. La segreteria provinciale dem non può che toccare il tasto di Gela e lo fa, al momento da forza di opposizione alla giunta del sindaco Lucio Greco (anche se tutto è ancora in divenire). Il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, anima dem per il partito locale, prima della crisi politica romana aveva lanciato la proposta del Contratto istituzionale di sviluppo, anche se le vicissitudini governative hanno paralizzato qualsiasi altro discorso. “Il Partito Democratico siciliano chiede da tempo un’inversione di marcia, a partire dall’apertura di un tavolo di confronto con le forze sociali e con tutte le opposizioni, che consenta di liberare le risorse oggi non utilizzate e di predisporre una seria strategia di sviluppo. Anche Il Pd di Caltanissetta è pienamente a lavoro per strappare la nostra provincia dalla condizione di marginalità cui sembra relegata ormai da troppi anni. L’abbiamo detto con chiarezza – aggiunge – nel corso della nostra ultima direzione provinciale, gli strumenti non mancano, dalla decontribuzione alle Zes, da Agenda Urbana al Contratto istituzionale di sviluppo che dovrebbe interessare tutta la Sicilia centrale ed al quale sta lavorando il ministro Provenzano”. Su Gela, i dem sanno che la situazione complessiva è tutt’altro che favorevole e in più occasioni hanno attaccato il governo regionale dei tagli, imposti ai finanziamenti destinati alla città. Ieri, Di Cristina ha usato parole forti sull’hub del Mediterraneo, ormai destinato all’area del catanese. Ora, rilancia. “Ciò che occorre sono le idee e la capacità di visione ed è su questo fronte che noi vogliamo fare la nostra parte. Pensiamo a tre priorità – dice ancora – la riconversione industriale di Gela e la valorizzazione del suo porto come snodo strategico nel cuore del Mediterraneo; la riscoperta della vocazione produttiva di Caltanissetta nei settori della logistica, dell’agro-alimentare, dell’artigianato di qualità e della ricerca medico-scientifica; l’inserimento della zona del Vallone nell’ambito della strategia nazionale sulle aree interne”. Il segretario non lascia fuori niente, anche in vista di una campagna elettorale per le regionali che già si preannuncia piuttosto serrata. Probabilmente, i democratici vogliono invertire la rotta nei rapporti con le organizzazioni datoriali e non a caso il segretario cita il reggente di Sicindustria Gianfranco Caccamo.
“Non mancano nemmeno le risorse umane, come dimostrato dalla recente scelta ricaduta sull’imprenditore Gianfranco Caccamo, tra i cinque rappresentanti di Sicindustria che parteciperanno a tutte le fasi del Business 20, il più prestigioso Engagement Group istituito dal G20, quest’anno a guida italiana”, aggiunge. In attesa di puntellare il partito in città, Di Cristina preannuncia l’avvio di un’attività interna. “Su ciascuno di questi temi vogliamo offrire un contributo – conclude – fatto di proposte e di iniziativa politica, lo faremo partendo da un’assemblea dei nostri sindaci e amministratori locali e da forum tematici che promuoveremo già nelle prossime settimane, coinvolgendo i sindacati, il mondo delle imprese e l’associazionismo”.