“Contatti con vertici FdI per l’hub”, Lauretta: “Ripartire da progetto Messinese”

 
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Il progetto venne portato avanti dall'ex giunta Messinese

Gela. L’hub logistico si può fare e il golfo di Gela è l’area migliore dell’intera isola. Dalla direzione provinciale di Fratelli d’Italia rispolverano i primi passi fatti dall’allora amministrazione comunale dell’ex sindaco Domenico Messinese e sostengono che un progetto come quello dell’hub assicurerebbe “30 o 40 mila nuovi posti di lavoro”. Damiano Lauretta, della direzione provinciale del partito di Giorgia Meloni, spiega che il gruppo si sta organizzando per avviare contatti anche con i riferimenti regionali, nazionali ed europei, per riprendere il progetto “affinché questo martoriato territorio possa finalmente ambire allo sviluppo che gli spetta e che classi politiche, probabilmente incapaci, non hanno saputo o voluto portare avanti”. “Non stiamo parlando di pura utopia, di fantasticherie o soltanto di un sogno, ma stiamo portando all’attenzione dei siciliani di una grande opportunità. La strada è stata tracciata proprio dall’ex sindaco Domenico Messinese, che ne ha seguito personalmente gli sviluppi progettuali e normativi, raccogliendo manifestazioni di interesse di privati, che vogliono investire per la realizzazione dell’infrastruttura logistica. E’ stato costruito il contorno normativo per la realizzazione di questa importantissima opera strategica, con la sottoscrizione dell’accordo di adesione di Gela all’area logistica integrata del quadrante della Sicilia orientale, del luglio del 2017. Sono state poste le basi per la firma dell’accordo di programma per l’area di crisi complessa di Gela con Ministero dello sviluppo economico, del settembre 2018, che prevede nel progetto di riconversione e riqualificazione industriale, come asse prioritario per il rilancio economico, proprio lo sviluppo portuale e logistico. È chiaro che la posta in gioco è altissima. C’è una partita da giocare – dice Lauretta – nella quale ogni giocatore dovrà fare la propria parte. Realizzare un progetto di queste proporzioni è fondamentale per le generazioni future, non solo per Gela o per l’area del nisseno, ma anche per la Città Metropolitana di Catania, per i liberi consorzi di Siracusa e Ragusa, per Messina. I benefici e lo sviluppo sono per tutta la Sicilia, a partire proprio dalla sua parte orientale, con ricadute di sviluppo per l’agricoltura, il turismo, l’industria e l’artigianato”. Oltre che sul golfo di Gela, il progetto si svilupperebbe lungo la piana, con un retro-porto.

“Da un’analisi condotta sui fondali a sud della Sicilia, è stato rilevato che è possibile realizzare soltanto nel golfo di Gela, grazie alla sua particolare conformazione, un’infrastruttura offshore che possa essere utilizzata da hub logistico in grado di soddisfare le esigenze del traffico navale attuale e di quello potenzialmente sviluppabile in futuro – aggiunge l’esponente di Fratelli d’Italia – comprese le mega navi che troverebbero finalmente un approdo per il transhipment proprio al centro del Mediterraneo. Gela ha ancora in piedi l’infrastruttura dell’attuale area industriale, ex raffineria, che si affaccia sul golfo con un asse ferroviario attrezzato che con l’aeroporto di Comiso, a pochi chilometri di distanza, consentirebbe di realizzare una Zona economica speciale, permettendo di attivare un polo logistico nella matrice mare, terra e aria. Gela ha alle sue spalle una vasta pianura, la seconda dopo quella di Catania, che consente lo sviluppo di un adeguato retro porto, fondamentale per lo sviluppo di attività collaterali e di tutto l’indotto che ne deriverebbe”. Dell’hub si parla da anni e fu uno dei primi interventi messi in programma dall’ex giunta Messinese, che venne sfiduciata dopo appena tre anni di governo della città. Passi concreti in questa direzione, ad oggi, non se ne sono mai fatti, anche per una portualità che ancora adesso sconta ritardi enormi e mancati interventi infrastrutturali, sia della Regione che del governo nazionale.

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