Gela. Continui dissidi tra ex coniugi, sfociarono addirittura in un’aggressione a colpi di forbici. Il giudice Miriam D’Amore, ha condannato tre imputati, coinvolti nei fatti ricostruiti dopo l’ennesima denuncia sporta alle forze dell’ordine. Uno degli episodi ricostruiti si verificò all’interno del commissariato di polizia con l’ex marito e la madre aggrediti dall’ex moglie e dall’allora compagno. Fu necessario l’intervento degli agenti. Nove mesi di reclusione sono stati decisi per Rosy Raciti, otto mesi ad Alessandro Granvillano e sei mesi per Alessandro Pennata. Erano i tre imputati chiamati a rispondere dei fatti, anche se in altri procedimenti risultano parti offese, a seguito di aggressioni imputate all’ex consorte della donna, condannato in via definitiva in Cassazione per una delle vicende. La condanna per i tre è stata chiesta e ottenuta dal pm Pamela Cellura. Le difese, sostenute dagli avvocati Giacomo Ventura e Davide Limoncello, hanno invece del tutto ribaltato i fatti, sostenendo in realtà che non si sarebbero mai configurati gli estremi dell’aggressione. Hanno parlato del clima di costante tensione che si viveva tra gli ex coniugi, soprattutto per l’affidamento della figlia nata dalla loro relazione.
Le vittime delle aggressioni ricostruite, ovvero l’ex marito della donna imputata e la madre, erano parti civili, rappresentate dall’avvocato Angelo Cafà che ha sostenuto la linea dell’accusa, confermando la responsabilità dei tre imputati. Alle parti civili è stato riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni.