Gela. Il giudice Miriam D’Amore si pronuncerà alla prossima udienza, fissata per aprile. Dovrà decidere se accogliere le richieste avanzate dai legali dei familiari dell’operaio Rocco Iacona, travolto e ucciso da una pala meccanica mentre lavorava all’interno della discarica Timpazzo. A processo, difeso dall’avvocato Giuseppe Cascino, c’è un altro operaio che quel giorno manovrava la pala meccanica e che avrebbe commesso l’errore diventato decisivo per il decesso di Iacona. I legali Carmelo Tuccio e Vittorio Giardino, che assistono i familiari della vittima, hanno chiesto che nel giudizio intervengano le società che operavano in discarica, i titolari, i tecnici e l’Ato Cl2 che in quella fase gestiva l’intero sistema di Timpazzo. Tutte richieste che sono state contestate dai legali delle parti chiamate a rispondere (tra questi gli avvocati Francesco Salsetta, Giuseppe Scozzari e Antonio Gagliano).
Il dibattimento verrà aperto probabilmente il prossimo aprile, quando il giudice D’Amore scioglierà la riserva sulle istanze avanzate dai legali dei familiari di Iacona. L’operaio a processo è invece accusato di omicidio colposo.