Le navi non arrivano più, “a rischio i servizi portuali di Eni e gli operatori”

 
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Gela. “Procedendo di questo passo, decine di operatori impegnati nei servizi portuali per conto di Eni rischiano di dover andare incontro a una preoccupante flessione occupazionale”.

In ballo cento operatori. Il segretario provinciale della Filt Cgil Pino Lombardo lancia l’allarme davanti alla riduzione dei carichi di lavoro nell’area della diga foranea della fabbrica Eni. “Purtroppo – continua – con la riconversione dello stabilimento e l’attuale fase d’ingegnerizzazione, l’arrivo delle navi si è ridotto all’osso.

A rischiare di più sono i guardia ai fuochi e i barcaioli impegnati da anni in questi servizi”. Nelle prossime settimane, potrebbero emergere i primi risvolti di una riduzione della mole di lavoro che preoccupa e non poco. “I segnali non sono positivi – conclude il sindacalista – si tratta di una realtà da valutare in maniera attenta. In ballo ci sono almeno cento operatori”. Incontri potrebbero svolgersi già dopo il periodo pasquale.

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