Gela. L’udienza preliminare, davanti al gup Marica Marino, entrerà nel vivo ad inizio marzo. E’ stata infatti accolta la richiesta di una delle difese, che ha ottenuto un termine per organizzare la propria strategia. Dal giudice dell’udienza preliminare, dovranno rispondere alle accuse l’ex vicesindaco Simone Siciliano, l’allora consigliere comunale Antonio Torrenti e gli imprenditori Angelo Mendola ed Emanuele Mendola. Secondo i pm della procura, ci sarebbe stato un presunto patto corruttivo dietro all’ingresso dei Mendola nella compagine azionaria della Ssd “Città di Gela arl”, società calcistica che affrontò il campionato di serie D. I circa 160mila euro che vennero versati dagli imprenditori, almeno secondo la ricostruzione investigativa, sarebbero stati una sorta di garanzia non solo per la società calcistica, ma anche per garantirsi appalti pubblici, banditi da Palazzo di Città. Il “tramite” politico sarebbe stato assicurato da Siciliano e Torrenti. Accuse sempre respinte dagli imputati.
In aula, torneranno a marzo. Intanto, il legale nominato dal Comune, l’avvocato Sandra Amarù, ha preannunciato la volontà di costituirsi parte civile. L’amministrazione comunale ritiene che Palazzo di Città abbia subito un danno, rispetto al quadro accusatorio che è emerso durante le indagini, coordinate dai pm della procura.