Gela. Sette anni fa, venne assolto dopo essere stato coinvolto nell’inchiesta antimafia “Compendium”. Fu provato che un giovane elettricista non aveva mai avuto contatti con esponenti vicini al gruppo Emmanuello. Dopo l’iniziale arresto, scontò anche un periodo di detenzione, ma a seguito della sentenza favorevole il suo legale, l’avvocato Carmelo Tuccio, si è rivolto alla Corte d’appello di Caltanissetta per ottenere il riconoscimento dell’ingiusta detenzione e accedere al risarcimento. I giudici nisseni hanno però respinto la richiesta. La Corte di Cassazione, su ricorso del legale, ha accolto le ragioni dell’elettricista e i giudici di appello dovranno ritornare sul suo caso.
Secondo i magistrati romani di Cassazione, ci sarebbero le condizioni per una decisione favorevole, così come chiesto dalla difesa, che a questo punto ritornerà davanti alla corte nissena, nel tentativo di far riconoscere l’ingiusta detenzione patita.