Gela. Fu coinvolto nell’inchiesta “Falco”, fatta partire dagli investigatori che ricostruirono il possibile tentativo di riorganizzare il gruppo Emmanuello. Giuseppe Di Noto, per quei fatti, è stato assolto e la decisione è definitiva. Nei suoi confronti, però, il collegio penale del tribunale aveva comunque disposto la libertà vigilata. Una misura ora revocata dai giudici di sorveglianza di Caltanissetta. E’ stato accolto il ricorso presentato dal legale di difesa, l’avvocato Davide Limoncello. Ha spiegato che in base a quanto deciso con la sentenza di assoluzione, sarebbero del tutto mancati i presupposti per imporre una misura restrittiva a Di Noto, che già nel corso del dibattimento spiegò di non aver mai preso parte a fatti illeciti, escludendo qualsiasi forma di vicinanza alla criminalità organizzata.
L’assoluzione venne pronunciata, nonostante i pm della Dda ne avessero chiesto la condanna ad undici anni di detenzione. Anche in quel caso, la difesa sostenne la totale estraneità del giovane operaio.