Si confessava per poi razziare le chiese della città: accuse contro il ladro seriale

 
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Gela. Carpiva la fiducia dei sacerdoti e, in pochi minuti, riusciva a rubare oggetti sacri d’ogni tipo: dalle teche d’argento ai porta ostie passando per i calici sacri. Adesso, per Domenico Gammino è scattato il giudizio.

Niente patteggiamento. Deve rispondere di almeno tre furti. L’imputato, stando ai magistrati della procura e ai carabinieri del reparto territoriale, avrebbe preso di mira il convento dei Cappuccini, la parrocchia di Regina Pacis e quella di Sant’Antonio.

Dopo il rinvio a giudizio, nonostante le richieste formulate dal suo legale di fiducia, l’avvocato Massimiliano Marù, il giudice Chiara Raffiotta ha comunque scelto di rigettare le istanze di patteggiamento della pena. In sostanza, il presunto ladro delle chiese dovrà sostenere il dibattimento.

Furono proprio i carabinieri ad arrestarlo. Avrebbe agito insieme ad un sedicenne che lo spalleggiònelle azioni organizzate all’interno delle chiese prese di mira.

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