Gela. Trentatré firme apposte su una lettera, pubblica, indirizzata anche al presidente della regione Rosario Crocetta.
I lavoratori della residenza sanitaria assistita Caposoprano non ricevono stipendi da dieci mesi.
“L’Asp non paga”. Per questo motivo, hanno chiesto al presidente di turno del consiglio comunale Vincenzo Cirignotta di dare lettura del loro appello pubblico nel corso della seduta tenutasi mercoledì sera. “L’Asp non paga per le attività svolte in convenzione dalla rsa Caposoprano – spiegano – e di conseguenza da dieci mesi lavoriamo gratuitamente. Gli ospiti della struttura aumentano e noi non riceviamo quanto previsto”. Si tratta di soci lavoratori che hanno già versato una quota al momento dell’assunzione. “Siamo almeno cinquanta nella stessa situazione – continuano – l’ex manager dell’Asp Ida Grossi ha bloccato i versamenti alla rsa a causa dell’inchiesta giudiziaria che sta coinvolgendo alcuni soci del gruppo. Ma noi non possiamo pagare per presunti errori commessi da altri. Lavoriamo e ci prendiamo cura degli ospiti della struttura. Così, però, non si può andare avanti”.
Stipendi mai percepiti. In sostanza, dall’inizio della loro attività all’interno della struttura, non avrebbero mai ricevuto alcun compenso. “Un avviso di garanzia – concludono – non può compromettere il nostro futuro”. I consiglieri comunali presenti in aula al momento della lettura dell’appello hanno chiesto che della questione si interessi direttamente il sindaco Angelo Fasulo. “Bisogna distinguere, però, tra la vicenda di questi lavoratori – hanno detto Giacomo Gulizzi e Giuseppe Di Dio – e quella giudiziaria che sta coinvolgendo alcuni soci del gruppo proprietario della struttura di Caposoprano. In quest’ultimo caso, non possiamo certamente interferire con il regolare svolgimento di tutte le attività d’indagine”.