Gela. Caltaqua lascia i cittadini morosi senza acqua. Dopo le proteste e le polemiche il sindaco Angelo Fasulo è intervenuto sui distacchi dei contatori.
“Ho immediatamente contattato i responsabili dell’Ente gestore per un incontro urgente per affrontare la questione – ha detto il primo cittadino – Caltaqua mi ha assicurato di aver effettuato ad oggi solo una decina di distacchi programmati, strettamente legati ai casi di morosità cronica, e che comunque sospende immediatamente ogni procedura di distacco fino a quando non ci sarà l’incontro con l’Amministrazione”.
Sul tema è intervenuto anche l’avvocato Lucio Greco, con una lettera-appello al sindaco. “Sindaco, molte famiglie sono alla fame e alla disperazione e stanno subendo il distacco dei contatori dell’acqua. Perchè non è stata presentata l’istanza mirata ad ottenere l’aiuto dal comune per pagare la bolletta? – si chiede Greco – Perchè non si garantisce la necessità di un quantitativo minimo d’acqua comunque riconosciuto anche a chi non può pagarla come sostenuto anche dalla risoluzione dell’ONU per il diritto all’acqua e da numerose sentenze, secondo cui la morosità dell’utente non è ragione sufficiente a soddisfare la sospensione della fornitura di acqua, in quanto in contrasto con l’art.2 della costituzione? Perche’ invece di privatizzare l’acqua, l’illuminazione pubblica, l’unica struttura pubblica dove possono soggiornare anziani bisognosi (Antonietta Aldisio) e anche l’aria che respiriamo, non pensa ai poveri, alle famiglie dei bisognosi e alle fasce deboli? Un sindaco di sinistra che non riesce a garantire un bene primario come l’acqua, dovrebbe avere il pudore di non parlare di niente”.
Greco invita Fasulo a chiedere di eliminare o modificare la clausola di inciviltà giuridica del distacco del contatore; di offrire una tariffa a condizioni agevolate per tutti gli utenti a basso reddito; di garantire comunque una fornitura d’acqua anche agli utenti morosi”. “So che Caltaqua e tutti i suoi amici politici e professionisti che ci hanno mangiato sulle spalle dei gelesi saranno contro di me – conclude Greco – ma io non ho paura e farò, se necessario, nomi e cognomi”.
