Gela. Non si è presentata davanti al giudice delle indagini preliminari Fabrizio Molinari nonostante abbia denunciato di aver subito una presunta violenza sessuale.
Prelevati campioni di saliva ai tre indagati. I magistrati della procura, a seguito della segnalazione arrivata dalla giovane che risiede però in Lombardia, hanno iscritto nel registro degli indagati tre suoi coetanei. Per loro, è iniziato l’incidente probatorio che, proprio ieri mattina, avrebbe dovuto prevedere l’esame della ragazza. La presunta vittima, però, non si è presentata e, dopo alcune ore, è stata rintracciata nella sua residenza lombarda. A questo punto, non è da escludere che il gip Molinari possa decidere di disporre l’acquisizione di una prova delegata, magari sentendola direttamente nel luogo di residenza. Intanto, ai tre giovanissimi finiti sott’indagine sono stati prelevati campioni di saliva. Verranno utilizzati per capire se possano essere compatibili rispetto alle tracce biologiche eventualmente presenti a bordo della loro vettura, sequestrata dai carabinieri del reparto territoriale su richiesta del sostituto procuratore Lara Seccacini. Una serie di verifiche dovrebbero interessare il dna degli indagati.
La denuncia dopo l’arrivo al pronto soccorso. La giovane, alcuni mesi fa, arrivò al pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele segnalando, appunto, di essere stata vittima di violenza sessuale da parte di tre suoi conoscenti. I fatti, stando alle prime ricostruzioni, si sarebbero verificati in una zona rurale. Lo stesso giudice delle indagini preliminari Fabrizio Molinari ha già conferito l’incarico ad un consulente nel tentativo di capire se, all’interno della vettura sequestrata, possano essere individuate tracce biologiche riconducibili ad una donna. In quel caso, si dovrebbe procedere a prelevare campioni di saliva anche alla giovane, di modo da confrontarli con le tracce rilevate sulla vettura. Si tratta di un’indagine molto complessa partita dopo la denuncia sporta dalla ragazza. I tre indagati, difesi dagli avvocati Filippo Spina, Salvatore Incardona, Mariella Giordano e Calogero Giardina, hanno sempre respinto qualsiasi accusa. In base alla loro versione, la ragazza avrebbe fornito una versione assolutamente distante da ciò che si verificò, effettivamente, durante quelle ore. Adesso, decisivi saranno gli esiti delle attività tecniche finalizzate a fare chiarezza e a individuare possibili legami tra le tracce biologiche sulla vettura e i campioni prelevati. La presunta violenza sessuale si sarebbe concretizzata lo scorso dicembre. Nelle ore successive ai fatti, la ragazza finita al centro del caso si recò al pronto soccorso del Vittorio Emanuele in stato di fortissima agitazione. Davanti ai medici del nosocomio, fece riferimento proprio a rapporti sessuali imposti dai tre indagati. La segnalazione venne trasmessa dalle stanze del nosocomio a quelle della procura, dando vita ai primi accertamenti e all’apertura di un fascicolo d’indagine.