“Basta precariato per Camera Commercio e Rmi”, Ugl: “Sono lavoratori importanti”

 
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Il recente incontro con l'assessore regionale Scavone

Gela. Le proroghe per i precari della pubblica amministrazione, compresi i lavoratori della Camera di Commercio e gli ex Rmi, non sono soluzioni ancora procrastinabili. I vertici dell’Ugl, con il segretario confederale Andrea Alario e quello provinciale Fna Filippo Crucillà, chiedono di sbloccare la stabilizzazione di lavoratori, ormai da decenni sempre in bilico. “Anche quest’anno abbiamo assistito alla ormai “normale” e solita scena che afferisce ai soliti passaggi di proroghe contrattuali rivolte ai lavoratori precari che operano nei vari settori della pubblica amministrazione e che rappresentano un ingranaggio fondamentale e spesso indispensabile della macchina amministrativa, senza i quali i vari enti pubblici sarebbero costretti ad esternalizzare diversi ed importanti servizi erogati alla cittadinanza amministrata, infatti ancora una volta l’Ars ha prorogato al 31 dicembre 2021 i contratti a tempo determinato di tutti i precari che operano presso gli enti locali, gli enti regionali e le Camere di Commercio. Sui quarantuno lavoratori precari della Camera di Commercio di Caltanissetta e Gela poi occorrerebbe stendere un velo pietoso – dicono – non fosse altro perché lasciati nella speranza di una stabilizzazione senza che mai si è pensato per esempio ad un vero e proprio piano di stabilizzazione e senza che il politico di turno o il dirigente preposto, invece che vantarsi di aver provveduto ad una proroga al 31 dicembre 2021 in atto dovuta ed anche sancita dal decreto nazionale, cosiddetto “Milleproroghe”, abbia mai pensato ad una soluzione ragionata, valida e definitiva senza usare il lavoratore precario come testa di ariete per alzare il prezzo di altre contrattazioni che nulla hanno a che fare con gli interessi dei lavoratori, evitando al contempo di paventare, così come si legge in una dichiarazione rilasciata alla stampa da un dirigente camerale, lo scampato pericolo di uno pseudo “licenziamento”, che sarebbe stato l’unico poi in tutta la Sicilia, come se questi lavoratori dipendessero dalla pianta organica camerale e non tutelati da una norma della Regione Siciliana”.

Anche sugli Rmi l’Ugl ha avanzato proposte, nel corso di un incontro con l’assessore regionale Antonio Scavone. “Altro ragionamento va fatto sui lavoratori percettori del reddito minimo di inserimento che prestano servizio presso i Comuni della provincia, cui dopo l’intervento dell’Ugl-Utl provinciale con il competente assessorato regionale retto dall’assessore Scavone, sfruttando il periodo di proroga annuale 2021 – concludono – è stata avanzata la proposta di ampliare la platea di lavoratori coinvolti nel quadro delle emergenze regionali da presentare al governo centrale, includendo anche i percettori del reddito minimo di inserimento”.

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