“Candidato? Se sarà utile”, Federico: “Mancuso ha scelto Pd e nessun dialogo con Greco”

 
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Federico chiude qualsiasi porta al dialogo con l'amministrazione comunale e attacca Mancuso

Gela. “Dialogo con l’amministrazione e il sindaco? E’ da escludere. La città ci ha voluti all’opposizione. Dobbiamo controllare e fare da pungolo. Purtroppo, vedo solo che quello che fa l’opposizione viene sempre considerato alla stregua di un fatto personale”. L’ex deputato regionale Pino Federico conferma che con il sindaco Lucio Greco non potranno esserci interlocuzioni, ma i prossimi mesi si preannunciano comunque intensi, a partire dalle scadenze elettorali più vicine. “Non abbiamo mai detto di no ad atti utili alla città – aggiunge – una mia candidatura? C’è un gruppo dirigente che decide. Ci confronteremo. Se verrà ritenuta utile, io sono pronto. Per me, sarebbe comunque un sacrificio, visto che ho ripreso la mia attività professionale a tutti gli effetti. Devo dire che ci sono tanti amici e cittadini che me lo chiedono. Piaccia o non piaccia, ho avuto un ruolo importante in diciotto anni di politica e mi viene riconosciuto”. Nel centrodestra locale, le manovre, pur se sotto traccia, sono già in atto. L’ex presidente della Provincia fa chiaramente capire che lo scontro che ha portato il suo gruppo a lasciare Forza Italia è tutt’altro che superato. “In politica, mai dire mai – dice ancora – a breve, comunicheremo la nostra collocazione. Sarà comunque nel centrodestra. I rapporti con Michele Mancuso? Non lo sento da anni. Forza Italia, in città, ha fatto un’alleanza con il Pd. Mancuso aveva solo l’interesse a preparare la sua strada per le regionali e ha diviso il centrodestra. Di certo, non è stato il centrodestra a non voler dialogare. Ora, è al governo della città. In due anni, non ho visto nessun cambiamento. Acqua, rifiuti e sanità, è tutto fermo. Altro che rivoluzione. Basta valutare i servizi sanitari, si sono fatti enormi passi indietro. Quando eravamo al governo, con Lombardo presidente, sono state attivate oncologia, la radioterapia, malattie infettive, l’hospice, due Rsa e l’Inps effettuava le visite in città. Oggi, invece, è tutto concentrato su Caltanissetta. Non viene assicurato nessun equilibrio. Non bastano le proteste estemporanee del sindaco, per poi dimenticare tutto. Non c’è rappresentanza politica per il territorio e così si definanziano i fondi del Patto per il Sud; ci sono progetti fermi da oltre un anno alla Regione e lo ha spiegato l’assessore Ivan Liardi; non sono partiti neanche i lavori di escavo al porto, che noi abbiamo coperto con le compensazioni. La darsena commerciale è stata definanziata. Non mi pare che Mancuso abbia una visione per Gela, ma sono sicuro che i gelesi si riapproprieranno della loro gelesità, con tutto il rispetto per i deputati che arrivano dal nord della provincia. Ancora oggi, si fanno passerelle politiche con i nostri progetti, come il Museo del mare. Vedo che l’amministrazione comunale sta conducendo una politica di acquisto di beni e patrimoni del territorio. Come si fa ad usare soldi pubblici per acquistare i terreni dell’ex progetto “Ciliegino” se non c’è neanche la garanzia dell’interesse dei privati? E’ assurdo. Prima, bisognerebbe sondare l’interesse dei privati, anche con avvisi pubblici. Lo stesso discorso si può fare per la Torre di Manfria”.

Federico traccia una linea politica divisoria sempre più netta. Con l’attuale amministrazione e con gli alleati di Greco, difficilmente potranno esserci interscambi, in vista di una nuova corsa elettorale. Parole che appaiono come un monito anche verso il suo stesso gruppo. L’ex deputato esclude tensioni interne. “I consiglieri comunali hanno sempre avuto la massima autonomia – conclude – il mio ruolo c’è e ci sarà. Con i consiglieri comunali Gabriele Pellegrino e Salvatore Scerra va tutto bene e sono parte del progetto”.

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