Gela. Precari erano e precari rimarranno anche nel 2021. Alla fine, l’Ars non è riuscita ad assicurare la stabilizzazione dei quarantuno dipendenti della Camera di Commercio di Caltanissetta e Gela. Gli unici operatori regolarmente inquadrati sono attualmente solo quattro. Per il resto, l’attività di supporto alle imprese viene svolta, a Caltanissetta così come a Gela, da personale precario. I loro contratti sono stati prorogati per un altro anno, nulla di più. “Ancora una volta la politica regionale non è stata capace di risolvere definitivamente la vertenza della Camera di Commercio di Caltanissetta e Gela e dei quarantuno lavoratori precari. L’adeguamento della pianta organica di Caltanissetta e Gela non è più procrastinabile, non sia un alibi l’accorpamento con le Camere di Commercio di Agrigento e Trapani – dicono i sindacalisti della Funzione pubblica Cgil – Rosanna Moncada e Giancarlo La Rocca – ognuno deve fare la propria parte e la parte politica ha grosse responsabilità, abbiamo capito sulle spalle dei lavoratori che non è sufficiente presentare emendamenti di facciata che vengono regolarmente stralciati in quanto non rispettano le norme in vigore. Già lo scorso fine anno qualcuno ha brindato alla stabilizzazione del personale precario, ma sappiamo bene come è finita. Per risolvere definitivamente la problematica occorre serietà. Occorre instaurare un tavolo tecnico con le istituzioni, a partire dai sindaci di Caltanissetta e Gela, dal commissario straordinario, dal segretario generale, dai deputati regionali e naturalmente dalle organizzazioni sindacali”.
Anche il deputato regionale di Forza Italia Michele Mancuso ieri ha preso atto della proroga per un altro anno dei contratti precari della Camera di Commercio e a sua volta parla della necessità di stabilizzare il personale. “L’anno che verrà deve essere utile a trovare la quadra per la definitiva stabilizzazione del personale precario delle Camere di Commercio. Solo per Caltanissetta parliamo di quarantuno dipendenti. È ormai indiscutibile riconoscere loro la dignità lavorativa che meritano. Se esiste un servizio alle imprese – ha detto – è solo ed esclusivamente merito dei precari, i quali devono essere tutelati. L’emendamento iniziale prevedeva la loro stabilizzazione ma le norme in vigore non hanno permesso questa soluzione. Nell’attesa di sciogliere i nodi della controversia, la proroga annuale è stata garantita, consapevoli che la strada imboccata è quella giusta, che garantirà una sola destinazione, il contratto a tempo indeterminato”.