Gela. Sarebbe rimasto irreperibile per quasi otto anni, dopo aver scontato una serie di condanne legate alla sua partecipazione alle attività criminali delle famiglie di cosa nostra in città.
Irreperibile per otto anni. Adesso, però, il tribunale di sorveglianza di Pescara ne ha decretato la scarcerazione. Il quarantenne Antony Vella, infatti, lo scorso anno si consegnò al penitenziario di Bologna dopo aver saputo che, appunto per otto anni, era stato del tutto inutile qualsiasi tentativo di notificargli un provvedimento che gli imponeva la libertà vigilata. L’ex affiliato, dopo aver scontato le condanne subite, iniziò a spostarsi non solo in Italia ma anche all’estero, nel tentativo di trovare lavoro.
Il sì alla scarcerazione. Il suo legale di fiducia, l’avvocato Davide Limoncello, è riuscito a dimostrate, davanti ai giudici del tribunale di sorveglianza abruzzese, che Vella non sarebbe mai stato a conoscenza di quel provvedimento di libertà vigilata. Una linea accolta dai magistrati che, adesso, hanno disposto il ritorno in libertà del quarantenne. Vella ha potuto lasciare la cella che lo ospitava in un penitenziario della provincia emiliana. Fu coinvolto, undici anni fa, anche in un’operazione organizzata dagli inquirenti contro un gruppo di giovani estorsori, vicini ai gruppi mafiosi. Il quarantenne finì al centro dell’attenzione degli investigatori anche per la parentela con un collaboratore di giustizia, tra i reggenti della famiglia di cosa nostra in città.