Gela. Per l’amministrazione comunale si tratta di un procedimento penale di “particolare importanza”. Anche per questa ragione, la giunta ha deliberato che il Comune chiederà, attraverso un proprio legale, di costituirsi parte civile, nel giudizio fissato per gennaio davanti al gup del tribunale e che riguarda un presunto accordo corruttivo. Nell’indagine, sono coinvolti gli imprenditori Angelo Mendola ed Emanuele Mendola, l’ex vicesindaco Simone Siciliano e l’allora consigliere comunale Antonio Torrenti. Secondo le accuse, 160 mila euro versati dagli imprenditori sarebbero serviti non solo a coprire l’acquisto del quaranta per cento delle azioni della società calcistica Ssd “Città di Gela” (che il gruppo ha guidato anche nel campionato di serie D), ma anche a garantirsi l’affidamento di appalti pubblici, banditi da Palazzo di Città. In base a quanto ricostruito dai pm della procura, ci sarebbe stato un accordo illecito tra imprenditori e amministratori dell’epoca. I fatti ricostruiti risalgono al 2016. I quattro imputati, che hanno con convinzione respinto ogni addebito, si presenteranno a gennaio davanti al gup.
Dopo aver saputo dell’inchiesta, hanno escluso qualsiasi irregolarità e ribadito la loro massima fiducia nella magistratura. L’attuale amministrazione comunale ritiene che l’ente possa aver subito un danno e così è stata autorizzata la costituzione. Verrà nominato un legale che rappresenterà Palazzo di Città davanti al gup, anzitutto avanzando la richiesta di costituzione di parte civile, che verrà poi valutata dal giudice.