Gela. Sono ferme dalla prima fase del lockdown dello scorso marzo. Le lavoratrici del servizio di refezione scolastica, ormai prive di qualsiasi supporto economico, questa mattina si sono radunate davanti Palazzo di Città. La loro vertenza è seguita dalla Filcams-Cgil e al sit-in ha partecipato il segretario provinciale Nuccio Corallo. La decisione di protestare, nel rispetto delle norme anti-Covid, è arrivata dopo che nulla si è mosso, nonostante le interlocuzioni con l’amministrazione comunale. Le mense scolastiche sono ferme, a differenza di quello che si è invece verificato in altri Comuni. Sindacato e lavoratrici, spesso monoreddito, chiedono chiarezza sul futuro immediato, in vista del nuovo anno. “Per queste lavoratrici – spiega Corallo – servono garanzie per un servizio che viene svolto ormai da anni”. L’assessore Cristian Malluzzo è arrivato al sit-in. Ha spiegato che gli uffici del settore hanno provveduto all’avviso pubblico e sono state solo sette le richieste pervenute per avere il servizio di mensa.
“Quello della refezione scolastica è un servizio a domanda individuale – dice – quindi, se non si raggiunge un numero congruo, non si possono riattivare le cucine. Probabilmente, anche la paura per il Covid ha inciso. Speriamo che da gennaio qualcosa possa cambiare e ripubblicheremo l’avviso”.