Gela. L’ammanco accertato dai tecnici Enel sarebbe stato non inferiore ai dodicimila euro. Gli accertamenti vennero condotti nell’abitazione di un ristoratore locale, titolare anche di un’attività. Furono individuate manomissioni nel contatore che registrava i consumi elettrici dell’immobile. Le accuse hanno portato a processo proprio il ristoratore, che però è stato assolto. Il giudice Antonio Fiorenza, a conclusione dell’istruttoria dibattimentale, non ha individuato elementi per collegare l’imputato agli ammanchi. La difesa, sostenuta dall’avvocato Tommaso Vespo, ha spiegato, tra le altre cose, che il contatore era posto all’esterno dell’abitazione, in un punto non direttamente accessibile. Inoltre, fu lo stesso ristoratore a chiedere l’intervento dei tecnici dopo aver riscontrato le prime anomalie. Secondo la difesa, sarebbero sempre mancate le condizioni per ritenerlo responsabile del furto di energia elettrica.
Elementi che hanno spinto il legale a chiedere l’assoluzione, che il giudice ha concesso, con il dispositivo letto in aula al termine dell’intera istruttoria dibattimentale.