Gela. Il giudizio non è stato ancora fissato, ma negli ultimi giorni sono stati notificati nuovi avvisi di conclusione indagini a diversi coinvolti in un presunto giro di compensazioni fiscali illecite. Pm e finanzieri scoprirono quello che ritengono un vasto sistema illecito, che avrebbe assicurato un totale di non meno di ventidue milioni di euro di compensazioni non dovute. Si concentrarono sul ruolo del consulente trentaquattrenne Rosario Marchese, poi coinvolto anche nel blitz bresciano “Leonessa”, in questo caso anche con l’accusa di associazione mafiosa. Per i fatti accertati dagli investigatori locali, Marchese è già a giudizio insieme all’agrigentino Rosario Barragato. Complessivamente, sono almeno sessantaquattro i coinvolti nell’inchiesta gelese sulle compensazioni fiscali illecite e nel lungo elenco ci sono tanti imprenditori del nord Italia, poi toccati dall’indagine “Leonessa”.
Tutti avrebbero usufruito delle consulenze di Marchese, con l’obiettivo di ripianare le pendenze con il fisco, ma attraverso un sistema che per gli investigatori sarebbe stato del tutto contrario alla disciplina in materia, fino a simulare investimenti in aree svantaggiate pur di accedere alle compensazioni. Investimenti, che in base a quanto ricostruito dagli inquirenti sarebbero stati solo fittizi.