Gela. Anche novanta esercenti locali hanno spento ieri le “slot machine” collocate nei loro bar.
Hanno aderito alla giornata di sciopero nazionale proclamato dal coordinamento Agge (Associazione gestori giochi elettronici) retto da Franco Pirrello. Si è detto soddisfatto della partecipazione di massa, Marco Maniglia, presidente della delegazione regionale Agge e titolare della società “Ellenica giochi”, una delle cento imprese che si è opposta alla Legge di stabilità del Governo Renzi che imporrebbe una tassazione fissa pari a mille e 200 euro ad apparecchio.
“Grazie alla giornata di sciopero nazionale lo Stato non ha introitato oltre due milioni di euro – spiega Franco Pirrello – Siamo pronti ad andare avanti per ribadire la nostra contrarietà alla tassazione imposta dal Governo nazionale che non tiene conto delle diverse realtà territoriali. Il conteggio forfettario ci preoccupa. L’eccessiva tassazione ci garantiva margini di guadagno irrisori, comunque non superiori a 100 euro mensili a slot machine. Adesso vogliono azzerare ogni guadagno.
Di certo lo Stato utilizza il comparto del gioco legale come bancomat, mischiandoci con chi opera illegalmente”. “E’ una situazione insostenibile – aggiunge Marco Maniglia – che si ripercuote direttamente sulle casse delle nostre aziende. Abbiamo stimato un calo sui ricavi pari al 70 per cento. Di certo il legislatore ha ignorato i costi fissi di gestione pagati dalle nostre aziende. Molti titolari di slot machine hanno già annunciato i primi licenziamenti. Qualcuno ipotizza anche la chiusura dell’attività”. Un duro colpo che coinvolge anche la città, già fortemente segnata dall’emergenza occupazionale legata alla fabbrica del colosso energetico Eni, con oltre mille operai dell’indotto senza lavoro.