Gela. Tutto da rifare. Anche l’esito del referendum confermativo, che il 13 luglio scorso aveva permesso di ribadire la volontà dei cittadini di aderire al Libero consorzio di Catania, rischia di finire nel dimenticatoio sulla scia della proposta di legge popolare cestinata da una commissione dell’Assemblea regionale siciliana.
Con chi sta Gela? “La città di Gela, ad oggi, fa ancora parte del Libero consorzio di Caltanissetta – sostiene Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars – Chi dice il contrario afferma il falso in virtù, probabilmente, di una campagna elettorale. Non esiste nessun atto firmato dalla Regione e neppure una notifica che confermerebbe il trasferimento di Gela verso un più ampio territorio etneo. Di fatto l’iter non è ancora concluso. Non sono stati stabiliti, ad esempio, i servizi che gestiranno i Liberi Consorzi”. L’esponente di Forza italia è intervenuto con queste parole nel corso di un incontro che si è tenuto a Mirabella Imbaccari, alla presenza di Vincenzo Pepe (Forza Italia), e del comitato “Gelensis populus” rappresentato da Nuccio Addario, Adriano Marchisciana, Catania Vincenzo, Carlo Varchi, Antonio Collodoro.
Cambiano le regole in corso d’opera. “Il governatore Rosario Crocetta sta modificando in corso d’opera la legge 8 facendola assomigliare alla legge Delrio– accusa Elio Cassarino, portavoce del comitato Gelensis polulus – Il risultato è che i vecchi capoluoghi di provincia diventeranno città capofila escludendo il tentativo di Gela”. Affermazioni pesanti che confermerebbero la fine di un percorso avviato dalla Regione con il pretesto di unire i territori che condividono una stessa vocazione culturale ed economica favorendone lo sviluppo. L’8 aprile è il termine ultimo a disposizione del Governo Crocetta per fare chiarezza sul futuro dei Liberi consorzi. ““Il governo regionale non potrà contare su ulteriori proroghe – aggiunge l’onorevole Falcole – Entro il prossimo 8 aprile l’Assemblea regionale dovrà ratificare questa contorta legge sui Liberi Consorzi che probabilmente non sarà mai approvata per i 750 emendamenti presentati e, soprattutto, perché l’8 aprile scadono le ultime proroghe di nomina dei commissari provinciali. Reputo, da avvocato – sottolinea l’esponente di Forza italia – un atto illegittimo che noi contesteremo aspramente. Rischiamo di tornare alle elezioni provinciali, e forse, anche al commissariamento della Regione Siciliana”.