Gela. Le ore extra di lavoro sarebbero state effettivamente svolte dai dipendenti comunali, allora in servizio nella ripartizione affari generali a Palazzo di Città. E’ quanto emerso ieri, nel corso di diverse testimonianze rese davanti al giudice Martina Scuderoni. In aula, è stato sentito anche l’ex dirigente e direttore generale dell’ente, l’ingegnere Renato Mauro, che è a processo insieme ai dipendenti Rosaria Bevilacqua, Patrizia Bucceri, Luigi Buttiglieri, Lucia Severini, Salvatore Lombardo, Silvia Triberio e Grazia Catavorello. Sono stati chiamati a testimoniare altri dirigenti e dipendenti dell’ente, che nel periodo al centro delle indagini spesso si trovarono a condividere gli spazi di lavoro con gli imputati, anche durante lo svolgimento degli straordinari. Tutti i testimoni sentiti hanno effettivamente spiegato che gli imputati erano presenti, anche quando si trattava di lavoro fuori dagli orari ordinari. Secondo le accuse mosse dai pm della procura, invece, ai dipendenti a processo sarebbero stati riconosciuti compensi per ore di straordinario mai svolte. A certificarli sarebbe stato lo stesso Mauro, che però in aula ha respinto le accuse, anzi spiegando che in quel periodo toccava proprio ai dirigenti rendicontare le ore extra, anche perché il sistema elettronico dei badge si era dimostrato poco attendibile, soprattutto per problemi di efficienza tecnica. In udienza, ha testimoniato inoltre l’attuale comandante della polizia municipale Giuseppe Montana, che già all’epoca aveva diramato direttive precise sull’uso dei badge ma anche su quello dei fogli presenza. Davanti al giudice hanno parlato anche altri imputati, rispondendo alle domande del pm Gesualda Perspicace e dei loro legali, gli avvocati Giacomo Ventura, Giuseppe Condorelli, Giuseppe Cascino e Claudio Cricchio. Le difese hanno insistito proprio sull’effettiva presenza negli uffici di tutti gli imputati.
In aula si tornerà il prossimo maggio e verrà ascoltati altri testimoni. L’indagine, condotta dai pm della procura e dai finanzieri, partì dopo un esposto formulato da Saverio Di Blasi, presidente dell’associazione “Aria Nuova”, che denunciava presunte irregolarità nel riconoscimento degli straordinari a diversi dipendenti del municipio.