Gela. Il consiglio comunale disse no alla variante al prg per l’area mercatale nella zona di Montelungo e gli imprenditori dell’azienda The Fair Service, titolari dei terreni, fecero scattare le denunce.
Le accuse di diffamazione. Un no, quello del civico consesso, ritenuto perlomeno anomalo. Intanto, i magistrati della procura di Catania hanno chiesto l’archiviazione nel procedimento a carico degli stessi imprenditori scaturito da presunte diffamazioni ai danni della giunta comunale. Secondo i magistrati etnei non ci sarebbero le condizioni per procedere. Di parere diametralmente opposto, invece, i legali che rappresentano alcuni degli attuali e degli ex esponenti della giunta Fasulo: si sono, infatti, opposti alla richiesta d’archiviazione. Il gip si è riservato di decidere.
L’indagine partita dopo le denunce. I magistrati della procura di Gela, da diverso tempo, seguono il caso, confluito in un fascicolo d’indagine aperto anche a seguito delle denunce presentate dagli imprenditori della The Fair Service. Stando alla loro versione, l’area da trentasettemila metri quadrati che avrebbe potuto ospitare ambulanti e bancarelle aveva già ricevuto tutti i necessari pareri favorevoli, a partire da quello dell’assessorato regionale territorio e ambiente e passando dal sì del genio civile e della soprintendenza ai beni culturali di Caltanissetta. In sostanza, gli imprenditori finiti al centro dell’intera vicenda sospettarono, già allora, che il no fosse stato generato da qualche gruppo politico vicino agli interessi economici di altre realtà locali, pronte a mettere a disposizione nuove aree nella quali ospitare il mercato. La scorsa estate, l’indagine venne prorogata. Allo stato attuale, però, non sembrano emergere elementi talmente decisivi da condurre all’emissione dei primi provvedimenti. Nessuna richiesta d’archiviazione è stata notificata alle parti interessate.