I 32 milioni dell’Eni, che fare? Si decide tra Gela e Palermo: “Ok al fronte mare”

 
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Gela. “Le direttrici sono chiare, puntiamo sul totale rifacimento del fronte mare e sul miglioramento della vivibilità urbana e ambientale”.

Che fare dei 32 milioni? Dovrebbero essere queste le linee di riferimento per l’utilizzo dei 32 milioni di euro di compensazioni che Eni verserà al Comune in base all’accordo concluso nel novembre scorso fra i tavoli del ministero dello sviluppo economico. La posizione fatta propria dal sindaco Angelo Fasulo è stata ribadita anche a conclusione di un vertice che, a Palazzo di Città, ha coinvolto i capigruppo consiliari, gli assessori e diversi rappresentanti degli ordini professionali locali. “Il fronte mare servirà a rilanciare il turismo ma non dimentichiamo neanche le periferie della città – ribadisce ancora Fasulo – le idee ci sono”. Una parte della sua maggioranza, con in testa Udc e Polo moderato, puntano sul rilancio della metalmeccanica soprattutto davanti al mutamento produttivo della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore. L’obiettivo si chiama yard industriale. 

Vertice a Palermo. A conclusione del vertice in municipio, Fasulo ha raggiunto Palermo per fare il punto della situazione sul fronte dell’avanzamento delle autorizzazioni necessarie all’avvio dei lavori in fabbrica. “Mi sono fatto carico di seguire questa vicenda – aggiunge il sindaco – e valuteremo insieme ai dirigenti regionali il da farsi. A Palermo per la politica? Oramai mi pare che il percorso sia tracciato. Non c’è bisogno di parlarne ancora in questa fase”. Senza lo sblocco dei primi lavori di manutenzione nello stabilimento Eni, la falla occupazionale dell’indotto potrebbe raggiungere dimensioni ancora più preoccupanti. Decine di operai hanno già trovato ingaggi, seppur a tempo determinato, tra gli impianti di Priolo e Livorno, fabbriche attualmente sottoposte ad interventi di manutenzione straordinaria.

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