Gela. Dopo gli arresti domiciliari, gli è stato revocato anche l’obbligo di dimora che gli era stato imposto dal gip del tribunale di Venezia. Il trentaseienne gelese Giacomo Ascia venne arrestato lo scorso giugno, con l’accusa di aver accoltellato il padre della compagna, un quarantasettenne. L’aggressione si verificò in strada, a Mestre. Difeso dall’avvocato Rocco Cutini, lasciò il carcere, dopo aver ottenuto gli arresti domiciliari. Al gip veneziano spiegò di aver colpito il quarantasettenne senza alcuna intenzione di ucciderlo. Secondo la sua versione, si sarebbe difeso. Pare che la tensione sfociò in violenza a causa di contrasti dovuti al rapporto sentimentale intrattenuto da Ascia con la figlia dell’uomo ferito. Per l’operaio gelese permane il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima.
Le indagini non sono state ancora chiuse. Al trentaseienne non viene contestato il tentato omicidio, ma le lesioni. Il ferito fu trasferito in ospedale.