Gela. L’ordinanza, mesi fa emessa dagli uffici tecnici del Comune, continua ad avere effetti e il chiosco va rimosso. I giudici del Tar Palermo, ai quali si sono rivolti i proprietari della struttura ricollocata in estate su un tratto del nuovo lungomare, non hanno accolto la sospensiva richiesta. La proprietà, ritenendo di avere tutte le autorizzazioni in regola, chiedeva ai giudici amministrativi di bloccare gli effetti dell’ordinanza, che stabilisce la demolizione e il ripristino dei luoghi. Il chiosco, riapparso diversi mesi fa, ha suscitato polemiche, anche perché collocato a poca distanza da un’installazione artistica, commissionata dall’ex giunta. La decisione dei giudici, comunicata anche a Palazzo di Città, precisa che “il provvedimento risulta legittimamente adottato”. “L’intervenuto mutamento dello stato dei luoghi rende comunque inutilizzabile la precedente autorizzazione edilizia n.197 del 16/08/2012 – quand’anche fosse ancora valida – ed abilita il Comune – si legge ancora – a disciplinare le modalità di ricollocazione del chiosco nel rispetto dei nuovi parametri urbanistici dettati principalmente dalla posa sul medesimo sito dell’opera d’arte”. Secondo i magistrati, la proprietà del chiosco era stata “diffidata, con motivata nota del Suap del 27/02/2019, a non dar seguito all’annunciato proposito di reinstallare, autonomamente, il manufatto in quello stesso luogo”.
Dal tenore della decisione, sembrerebbe che il Comune possa eventualmente concordare, in presenza di valide autorizzazioni, un’eventuale collocazione su altre aree. Il braccio di ferro burocratico va avanti da tempo. Di recente, il consiglio comunale ha approvato il regolamento della consulta per il decoro urbano, che almeno potenzialmente potrebbe intervenire rilasciando un parere (non vincolante) anche su situazioni come quella finita sul tavolo dei giudici del Tar.