“Ciliegino”, Alabiso dice no a progetto giunta: “Prima valutare offerte già pervenute”

 
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Una delle aree di quello che sarebbe dovuto essere il cantiere del polo "Ciliegino"

Gela. Prima di tutto, bisogna valutare le proposte già fatte pervenire a Palazzo di Città, ad iniziare da quella della società svizzera “Green Enesys”, che opera insieme all’italiana “Viridi”. Il consigliere comunale Emanuele Alabiso spiega che ha già preannunciato il suo no all’atto di indirizzo predisposto dall’amministrazione comunale sulla vicenda “Ciliegino”. Il leghista è componente della commissione consiliare sviluppo economico, chiamata a rilasciare parere sull’atto. “Ho ricevuto in commissione un atto con il quale viene chiesto parere per dare mandato a questa amministrazione di promuovere la procedura di un bando per la realizzazione del progetto “Polo Agroalimentare” con relativi espropri. Non viene indicato dove vengono presi i soldi e a quanto ammontano le cifre degli espropri e neanche che vi siano aziende che hanno manifestato interesse a voler realizzare un parco agro-fotovoltaico, addirittura mettendo a disposizione su un conto dedicato, con tanto di notaio di fiducia indicato dall’ente comunale, la somma di 5 milioni per pagare gli espropri. Ritengo che un progetto del genere potrebbe dare un sospiro di sollievo al grave problema della disoccupazione, tra diretto e indotto si creerebbero centinaia di posti di lavoro. Oggi la priorità è dare finalmente i giusti compensi ai proprietari terrieri che si sono visti togliere le aree senza alcun compenso. La domanda è, perché non si verifica la fattibilità dei progetti di queste aziende che hanno manifestato interesse, verificando la consistenza delle risorse economiche? – chiede – si partirebbe da un punto importantissimo, cioè i 5 milioni subito a disposizione per gli espropri”. Alabiso segue la stessa linea già indicata da un altro consigliere di opposizione, il capogruppo di “Avanti Gela” Salvatore Scerra, a sua volta convinto che ci sia la necessità di valutare le proposte già pervenute, prima di andare verso l’ipotesi del bando internazionale, previsto invece dalla giunta.

“Perché andare a perdere anni per studi di fattibilità e consulenze in vista dell’emissione del bando? E se poi se andasse deserto? Non è scritto da nessuna parte che ci possano essere dei partecipanti. Il danno erariale che si andrebbe a creare chi lo pagherà? Personalmente, ho già dato il mio parere negativo alla commissione sviluppo economico, di cui faccio parte, in quanto l’atto che viene presentato – aggiunge – è troppo semplicistico e non completo di tutte le informazioni necessarie per dare un parere con la massima serenità. Di queste manifestazioni di interesse non viene menzionato nulla. Solo dopo un mio sollecito, avendo avuto informazione a titolo personale, solamente qualche giorno fa ho ricevuto una mail con allegata la proposta del consorzio interessato. Logicamente l’auspicio è che questa vicenda possa andare in porto e che si realizzi un progetto che ha fatto tanto parlare, nel bene e nel male, e che troverà la Lega con i propri riferimenti regionali e nazionali, sempre a disposizione”. Dall’opposizione arrivano notevoli dubbi sulla scelta del sindaco, che invece punta ad acquisire le aree, pagando gli espropri con somme dell’ente.

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