Gela. Ha spiegato di aver agito lucidamente, dopo essere stato più volte provocato e insultato. L’insegnante in pensione, accusato di aver colpito un giovane con un bloccasterzo, è stato sentito in videoconferenza, direttamente dalla struttura dove è stato trasferito, in provincia di Agrigento. I pm della procura locale hanno chiesto e ottenuto la misura, ritenendolo pericoloso. Soffrirebbe di turbe psichiche. L’indagato, però, ha risposto alle contestazioni, difeso dall’avvocato Rosario Prudenti. L’aggressione si verificò lo scorso anno, a ridosso del quartiere San Giacomo. L’iniziale alterco sarebbe scaturito da un’auto in sosta, parcheggiata praticamente davanti alla sua abitazione. Al gip ha spiegato di aver effettivamente colpito il giovane, ma solo dopo essere stato ripetutamente provocato. La difesa ha anche ricordato che l’insegnante, in passato, fu vittima di un gruppo di giovani, che gli avrebbe reso praticamente impossibile la vita.
Dopo la denuncia, partì un’indagine e i minori sono finiti a processo. La difesa è tornata a chiedere la revoca della misura.