Gela. E’ inevitabile che se ne ritorni a parlare, nel tentativo di salvare quello che sette anni fa venne presentato come uno dei più importanti investimenti sull’agro-fotovoltaico in tutta Europa. I cantieri dell’allora polo “Ciliegino” di Agroverde partirono, per bloccarsi definitivamente dopo pochi mesi, ma già con un buco finanziario che mise in ginocchio tante piccole imprese locali. L’amministrazione comunale, dopo aver ottenuto il placet dall’assessorato regionale all’energia, ha avviato un percorso che dovrebbe condurre ad acquisire tutte le aree tra le contrade Cappellania, Tenuta Bruca e Sant’Antonio, per poi puntare ad un bando internazionale ed individuare il partner privato. Tutto questo, coprendo il costo degli espropri. Da ottobre, però, c’è un gruppo svizzero che attende risposte da Palazzo di Città, dopo aver inoltrato una proposta per rilevare l’intero progetto, pagando da subito circa 5 milioni di euro e puntando anzitutto alla dichiarazione di pubblica utilità. La proposta è stata comunicata anche al consiglio comunale. I manager della “Green Enesys”, in partnership in Italia con “Viridi”, hanno già indicato i cardini principali del loro progetto. Non è la prima proposta che arriva sul tavolo del sindaco Lucio Greco e della sua amministrazione. Sono tanti i gruppi che guardano a possibili investimenti in questo settore. Il gruppo consiliare di “Avanti Gela” vuole da subito fare chiarezza. Il capogruppo Salvatore Scerra e Gabriele Pellegrino hanno depositato un’interrogazione. Parlano di un progetto “fermo ormai da troppi anni per cause non tutte riconducibili alla volontà politica, ma che rischiano di ledere comunque la credibilità stessa delle istituzioni”. All’amministrazione comunale chiedono di riferire in aula e spiegare come voglia muoversi davanti a questa proposta, per ora inevasa.
“Mettiamo da parte i colori politici e diamo priorità agli interessi della collettività – spiega ancora Scerra – questa deve essere la strada maestra. Mi rivolgo al sindaco, ma anche alla classe imprenditoriale, ai sindacati, agli ordini professionali e agli operatori del settore agricolo. Cerchiamo di risollevare le sorti di questo progetto, che veramente potrebbe dare nuova linfa all’economia locale. In questa fase, diventa decisivo. Non entro nel merito della proposta e non ho alcun interesse elettorale, ma sono certo che il sindaco debba comunque valutarla e dare una risposta. Parliamo di somme che verrebbero versate nelle casse del Comune e di espropri pagati senza l’uso di risorse dell’ente. Finalmente, i proprietari delle aree che attendono da anni potrebbero essere pagati. Non sono occasioni da buttare via, soprattutto se c’è la volontà di creare posti di lavoro in una città che ormai ne è praticamente priva”. L’appello arriva da uno degli esponenti di riferimento dell’intero centrodestra cittadino, che in questo caso non sembra intenzionato ad aprire una bagarre politica, quanto piuttosto a riattivare il tracciato di un investimento che ad oggi non ha mai portato nulla di concreto al territorio, nonostante gli innumerevoli proclami.