Espropri per lavori a Farello, Comune deve risarcire ex proprietari: “Entro 120 giorni”

 
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Gela. I loro terreni, estesi per circa quattordicimila metri quadrati, sono stati ormai irrimediabilmente trasformati, durante i lavori di completamento del cimitero Farello. Ad oggi, però, il Comune non ha ancora dato seguito alla sentenza del Tar Palermo che cinque anni fa accolse il ricorso degli ex proprietari di quelle aree. Palazzo di Città deve risarcirli. Il decreto di esproprio non venne mai emesso, nonostante l’occupazione dei terreni per i lavori nel cimitero. A dare seguito alle richieste degli allora proprietari, già riconosciute da un primo pronunciamento del Tar, è arrivato anche il giudizio di ottemperanza. Gli ex proprietari vanno risarciti entro i prossimi centoventi giorni, in caso contrario subentrerà un commissario ad acta, già individuato nel dirigente del dipartimento urbanistica dell’Assessorato regionale territorio e ambiente.

In base a quanto indicato nella prima sentenza, agli allora titolari dei terreni spetta “il valore venale del bene aumentato del 10 per cento a titolo di ristoro forfettario del pregiudizio patrimoniale arrecato, nonché del 5 per cento del valore che l’immobile aveva in ogni anno successivo alla scadenza della occupazione legittima, avvenuta per decorrenza del termine quinquennale dalla immissione in possesso in data 23 ottobre 2013, a titolo di occupazione sine titulo, detratto quanto già corrisposto a vario titolo ai ricorrenti, subordinando l’effetto traslativo all’effettivo pagamento delle somme”. Palazzo di Città (che non si è costituito nel giudizio di ottemperanza) avrà centoventi giorni per mettersi in regola, altrimenti la procedura sarà chiusa direttamente dal commissario. Quelli di Farello sono tra i tanti espropri del passato che ancora pesano sulle casse del municipio, a causa dell’attuazione di procedure piuttosto rivedibili, avallate dalla burocrazia dell’ente.

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