Gasdotto Italia-Malta, Mediatore europeo: “Dubbi su sostenibilità ambientale”

 
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Gela. Solo pochi giorni fa, anche gli uffici comunali hanno pubblicato le carte dell’avvio della procedura di compatibilità ambientale del progetto di gasdotto Italia-Malta, che collegherà la sponda gelese con quella di Delimara. Un investimento che il governo di Malta sta portando avanti attraverso la “Melita trans gas company”, con l’obiettivo di accaparrarsi importanti riserve di gas. Dopo mesi di approfondimenti, iniziati lo scorso febbraio, l’ufficio del Mediatore europeo ha bocciato i criteri che hanno condotto la Commissione Ue ad inserire i progetti sul gas nell’elenco di quelli di interesse comunitario, sottoposti a regimi più snelli e di favore, anche sul piano burocratico. Sul territorio italiano, in base all’elenco che risale allo scorso anno, sono in totale sei, compreso il gasdotto Italia-Malta. Per il collegamento con l’isola dei Cavalieri, l’unica zona a terra che verrà interessata, per circa sette chilometri, ricade in aree locali. Per il resto, 64 chilometri si sviluppano in mare. In totale, le pipeline copriranno 159 chilometri. Allo stato attuale, non sono ipotizzabili particolari ricadute economiche e occupazionali, per un investimento completamente gestito dalle autorità maltesi. Come riporta ilfattoquotidiano.it, il mediatore Emily O’Reilly ha scritto che “è deplorevole che i progetti sul gas siano stati inclusi nei precedenti elenchi dei Progetti di interesse comunitario (Pci) senza valutarne adeguatamente la sostenibilità”. Le valutazioni sono state condotte dopo la denuncia proposta della ong Food&Water Europe. Tra i tanti dubbi sollevati, il fatto che questi progetti non rispettino il parametro della sostenibilità ambientale e probabilmente non potrebbero stare nell’elenco delle priorità comunitarie.

Il Mediatore, che si occupa di valutare le denunce presentate su possibili casi di cattiva amministrazione delle istituzioni dell’Ue, ritiene che il gasdotto Italia-Malta e gli altri progetti sul gas siano stati inseriti, utilizzando modalità discutibili. Dalla ong che ha presentato la formale denuncia vengono sollevati non pochi sospetti anche sui dati utilizzati per valutare l’eventuale sostenibilità ambientale e gli altri parametri previsti, forniti dalla rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione del gas. Si ritiene che possano esserci tutti gli estremi per un eventuale conflitto di interessi.

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