Gela. Sono rimasti in silenzio davanti al Gip del tribunale, Alberto Leone, i due giovani rapinatori. Il giudice ha convalidato il fermo della polizia, disponendo gli arresti domiciliari per Desiree Emanuela Ferrigno e la custodia in carcere per il convivente Francesco Davide Scicolone, entrambi ventitreenni.
Nessuno dei due ha voluto rispondere alle domande del magistrato, preferendo avvalersi della facoltà di non rispondere. Nessun provvedimento per Vincenzo Lauretta, il terzo complice che lunedì si è presentato in compagnia del suo legale, Francesco Enia, in commissariato. Il giovane è l’unico che ha confessato il colpo, assumendosi le responsabilità di essere tra i due esecutori materiali dell’aggressione a scopo di rapina sabato mattina nei confronti di Nicola Xerra. Il codice penale parla chiaro. La flagranza di reato è trascorsa e non ci sono gli estremi per l’arresto. La procura potrà valutare la sua confessione e chiedere eventualmente l’applicazione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere.