Famiglia in quarantena ed esito tampone sparito: “Siamo vittime di una caotica Asp”

 
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Gela. Dopo essersi sottoposto a due tamponi rapidi, l’ultimo dei quali con esito positivo, scopre che gli i sanitari dell’Asp di Caltanissetta non sanno che fine ha fatto il risultato del tampone molecolare effettuato il 10 novembre scorso. Dopo undici giorni di inutile attesa, la vicenda rischia di mettere a nudo una inefficienza che costringe un lavoratore di 33 anni (A. D. le sue iniziali) e la sua famiglia ad una quarantena senza fine mostrando anche lacune del sistema sanitario allestito, nel territorio, per gestire la pandemia da covid-19. “Scandaloso, non hanno scritto l’esito, non so come aiutarla – spiega un operatore dell’Usca locale – Fanno queste cose a Caltanissetta – accusa -, chiami i seguenti numeri: 0934559921 0934559955 e dica di avere fatto il tampone e che lo Spemp non ha registrato l’esito. Provi ad inviare solleciti anche via mail”. L’incolpevole 33enne non ha esitato a seguire tutte le indicazioni. Il bilancio, dopo undici giorni di attesa, è sempre lo stesso. Nessun esito passando per quattro telefonate e una mail. “E’ assurdo – accusa il malcapitato – ogni volta sembrano cadere dalle nuvole. Ho ricevuto per ben die volte, anche la richiesta di sottopormi a tampone ignorando di attendere l’esito. Sembrano avere perso la tracciabilità della mia cartella – spiega – Ogni telefonata azzera la precedente conversazione. Devo spiegare sempre tutto all’operatore di turno. Di certo sono tutti cordiali ma resta una magra consolazione rispetto all’assistenza che dovrebbero garantire”. Il calvario del 33enne, che ha coinvolto anche la moglie e il figlio di appena 2 anni, è iniziato il 30 ottobre quando ha scoperto di essere stato a contatto con un paziente risultato positivo al covid-19.

“Il 31 ottobre sono risultato negativo al tampone rapido – racconta l’uomo – Il medico curante ha consigliato di ripetere il tampone dopo le 48 ore. Il 3 novembre mi sono recato in un laboratorio analisi, risultando positivo. Gli stessi hanno avvisato l’Asp cl2 che ha notificato l’obbligo di rimanere a casa a me, mia moglie e al nostro bambino di 2 anni, in attesa di nuovo esame”. L’uomo viene sottoposto a tampone molecolare a domicilio il 10 novembre. Sua moglie e il piccolo, invece, sono costretti a recarsi in contrada Brucazzi, sede dei drive-in promossi dall’Asp, tre giorni dopo, risultando negativi ma con obbligo di rimanere a casa in attesa dell’esito del tampone del marito.  “Spero che qualcuno metta la parola fine a questa storia assurda – conclude il 33enne -. Dalle loro risposte posso dedurre solo che brancolano nel buio. C’è chi mi ha assicurato di guardare giornalmente la mia pratica non trovando alcun riscontro. Forse, farebbero prima ad ammettere di avere perso il mio tampone”.

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