Gela. Non riesce ad accedere agli uffici comunali per avere il rilascio di un semplice certificato dello stato di famiglia. La vicenda che tocca un disabile, costretto sulla sedia a rotelle, è stata segnalata agli uffici del municipio e con un esposto più ampio anche alla procura e alla Regione. Il rappresentante dell’associazione H, l’avvocato Paolo Capici, torna a denunciare il caso, dopo che Palazzo di Città non ha dato riscontro neanche all’istanza inoltrata dal legale dell’utente, l’avvocato Emanuele Maniglia. Per l’associazione H, le barriere architettoniche limitano gli accessi agli uffici comunali. I diversamente abili, secondo Capici, sono costretti ad un “lockdown prolungato” e non a causa del Covid ma dell’inefficienza politica e amministrativa. Capici richiama responsabilità di tutte le amministrazioni comunali che si sono avvicendate negli ultimi anni a Palazzo di Città, da quella Messinese all’attuale, passando per la gestione commissariale.
“Paradossalmente il Covid ha ulteriormente aggravato le condizioni di abbandono della categoria – spiega – offrendo spunto a politici e funzionari di continuare imperterriti le loro malefatte”. L’associazione H ha nuovamente scritto alle autorità e alla procura, ritenendo che sussistano forti responsabilità anche della Regione e dell’assessorato ai servizi sociali del municipio.
Che vergogna……