Gela. Per completare quell’immobile di loro proprietà, realizzato però in assenza delle necessarie concessioni, avrebbero violato più volte i sigilli apposti dagli agenti di polizia municipale.
Per questa ragione, se la sono cavata con una pena molto limitata, due mesi di reclusione a testa, ma con l’obbligo di pagare una maxi ammenda da tredicimila euro. E’ la sorte toccata a Maria e Grazia B. e a Rocco S.. La pronuncia è stata emessa dal giudice Chiara Raffiotta che, in questo modo, ha confermato le accuse contestate ai tre imputati. Molto più dure erano state le richieste di condanna formulate dalla pubblica accusa: tre anni e tre mesi di reclusione per Maria B.; un anno ciascuno per gli altri due imputati.
Il giudice, però, ha optato per una condanna più lieve, infliggendo comunque l’obbligo del pagamento da tredicimila euro. Sigilli, insomma, decisamente salati.
