Gela. Ha chiesto di patteggiare dopo aver ammesso il coinvolgimento nella “spaccata” di inizio anno, alla gioielleria “G&G”, in pieno centro storico. Il trentottenne Mirko Salvatore Rapisarda attende adesso la fissazione dell’udienza, eventualmente per ottenere il sì definitivo dal giudice. L’istanza è stata avanzata dal suo legale di fiducia, l’avvocato Davide Limoncello. I poliziotti del commissariato arrivarono a lui e al ventitreenne Carmelo Martines, che a sua volta ha ammesso i fatti. In totale, sarebbero stati portati via gioielli e monili per un totale di circa quarantamila euro. Rapisarda, dopo il ricorso presentato dai pm della procura, aveva subito un aggravamento della misura cautelare, con la sottoposizione ai domiciliari. La misura gli è stata revocata in estate, sempre su richiesta della difesa.
Il trentottenne, che prima del colpo alla gioielleria di Palazzo Mattina non aveva precedenti penali, ha però sempre escluso la ricettazione, che gli è stata contestata per un anello d’oro che venne rivenduto ad un altro esercente della città. Spiegò che l’anello non arrivava dal furto, ma era già di sua proprietà.