Gela. Accusato di violenze ai danni della moglie e dei figli è finito davanti al collegio, presieduto dal giudice Paolo Fiore, affiancato dai magistrati Manuela Matta e Patrizia Castellano.
L’operaio S.L., però, si è difeso, rilasciando anche spontanee dichiarazioni.
“Non ho mai picchiato mia moglie e i miei figli – ha detto – lavoro in continuazione solo per assicurargli tutto il necessario. Gli unici contrasti sono sorti quando subimmo uno strano furto in casa. Accusai mia moglie perché vennero portati via i gioielli che nascondevamo in una zona dell’appartamento conosciuto solo da me e lei. Purtroppo, è fortemente condizionata dal vizio del gioco d’azzardo”.
Una linea confermata dai familiari dell’uomo, sentiti in aula, che hanno escluso maltrattamenti da parte dell’imputato ai danni di moglie e figli. In questo modo, hanno risposto alle domande formulate dal legale di difesa, l’avvocato Angelo Urrico.
Nel corso dell’udienza, è stato sentito il medico legale che ha avuto modo di analizzare la cartella clinica della moglie che sarebbe stata la vittima delle presunta violenza dell’imputato. Il dibattimento potrebbe già chiudersi alla prossima udienza, fissata per il 13 novembre. La moglie dell’imputato, comunque, non si è costituita parte civile.